Il consumismo è la tendenza, tipica delle società moderne e sostenuta dalla pubblicità, al consumo veloce di beni e servizi; è un modo di interpretare il rapporto che si ha con le merci che consumiamo.
E’ in sostanza una “ideologia” basata sul materialismo che ha come scopo quello di spingere la mente umana al consumo e alla dipendenza dai beni materiali.
LA SOCIETA’ DEI CONSUMI
Nella seconda metà del ‘900 nei paesi industrializzati le condizioni di vita migliorano enormemente grazie ad un vertiginoso aumento della produzione. Nelle società occidentali il consumatore acquistò un ruolo centrale.
Alla fine del secondo conflitto mondiale, gli americani erano diventati portatori concreti di un nuovo stile di vita, fatto di tante cose mai viste. L’americanizzazione dell’Europa riguarda due aspetti in particolare:
· La diffusione delle idee di libertà e di modernità.
· L’estensione all’Europa di un modello di crescita fondato sull’espansione dei consumi privati, e basato sulla diffusione crescente di merci utili, ma anche superflue (tabelle 1 e 2).
NUOVE TECNOLOGIE, MAGGIORE PRODUTTIVITÀ
L’americanizzazione dell’Europa fu favorita da una fase di espansione senza precedenti dell’economia mondiale, in particolare di quella dei paesi industrialmente più avanzati: Stati Uniti, Canada, Giappone ed Europa occidentale.
Due fenomeni ne sono un’efficace testimonianza:
· L’aumento vertiginoso della produzione agricola e industriale.
· La crescita della produttività.
I principali motori di questa grande espansione economica furono le trasformazioni e le innovazioni in campo tecnologico: nuovi materiali, procedimenti produttivi, motori, strumenti, apparecchi, fonti energetiche (come l’energia nucleare).
In campo agricolo fu possibile accrescere notevolmente la resa della terra con un minor impiego della manodopera.
Infine, il settore energetico fu quello nel quale lo sviluppo tecnologico produsse gli effetti più rilevanti, con il trionfo definitivo dell’utilizzo dell’energia elettrica e la sostituzione del carbone con petrolio e metano.
LA PUBBLICITA’
A spingere l’individuo all’acquisto e a persuaderlo dell’importanza nella sua vita, del processo di beni, di consumo o di lusso, fu la pubblicità.
Il termine indica un’attività di propaganda, volta a far ottenere a un determinato prodotto la preferenza del pubblico.
Con il passare degli anni, gli spot pubblicitari, mirarono, più che a informare, a persuadere i potenziali acquirenti della necessità di comprare.
Il consumatore, rapito dalle immagini dello spot, si sente spinto ad acquistare quel determinato prodotto.
UN NUOVO MERCATO: I GIOVANI
L’espansione economica degli anni Cinquanta e Sessanta migliorò il tenore di vita delle classi lavoratrici rendendo possibile mantenere i propri figli agli studi sino al conseguimento di un diploma o della laurea.
Inoltre, la maggiore disponibilità di tempo e di denaro fece sì che la nuova generazione di giovani diventasse una fascia di consumatori gradita al sistema produttivo, che realizzò notevoli profitti.
Negli anni Sessanta il benessere era sempre più diffuso e riguardava anche classi sociali un tempo meno favorite.
Il prevalere di una visione del mondo basata su un’eccessiva importanza attribuita ai valori economici dette luogo a fenomeni di insoddisfazione e a manifestazioni di protesta, soprattutto nel mondo giovanile.
TRA NORD E SUD SI AGGRAVA LO SQUILIBRIO
Verso la metà degli anni Settanta, lo sviluppo economico del mondo occidentale subì una pesante battuta d’arresto a causa di una crisi a livello mondiale, caratterizzata dal calo della produzione, dall’accrescersi dei prezzi e dall’aumento della disoccupazione.
Gli anni Ottanta si sono contraddistinti, per due fenomeni contrapposti: l’aggravamento dello squilibrio tra Nord e Sud del mondo e una nuova espansione economica dei paesi industrializzati.
Gli Stati sottosviluppati (Africa, Asia e America Latina) sono andati incontro a drammatici fenomeni d’impoverimento. Infatti, il calo della domanda di materie prime ha comportato l’emarginazione dal mercato mondiale. Inoltre, essi si sono rivelati incapaci di tenere il passo con lo sviluppo tecnologico e industriale.
Al contrario, per i paesi industrializzati gli anni Ottanta sono stati gli anni della cosiddetta “terza rivoluzione industriale”, grazie ai nuovi settori trainanti costituiti dall’informatica e dalla telematica.
Le conseguenze di queste innovazioni tecnologiche sono state la riorganizzazione delle reti commerciali delle aziende, che ha favorito una più ampia distribuzione, e l’automazione, che ha incrementato la produttività negli impianti industriali e negli uffici.
Le nuove tecnologie hanno consentito l’affermazione e la diffusione di nuovi modi di lavorare “il telelavoro”: la possibilità, cioè, per singoli soggetti di lavorare a casa propria, collegandosi per via telematica con uffici centrali.
Grazie alla telematica, i mezzi di comunicazione hanno subito radicali trasformazioni, si sono moltiplicati gli strumenti per inviare e ricevere messaggi ed è stato possibile integrare fra loro forme di comunicazione.
Da qui ha preso origine un nuovo modo di comunicare che prende il nome di interattività, in cui l’utente sceglie un proprio percorso di consumo di testi e immagini interagendo sia con l’emittente sia con il mezzo di comunicazione.
Sul piano sociale, la migliore distribuzione della ricchezza prodotta e l’accrescimento generale del livello d’istruzione hanno portato a un avvicinarsi delle classi sociali.
Negli anni Novanta ha incontrato grande fortuna il termine “globalizzazione”: una profonda trasformazione del modo di percepire lo spazio. Cioè lo spazio di riferimento si è così esteso da abbracciare l’intero “globo”.
Sul piano economico, la caratteristica più importante della globalizzazione è stata la libera circolazione di merci, di prodotti industriali e di servizi in aree sempre più vaste. Conseguenza diretta è stata, prima, l’affermazione degli stili di vita e di consumo diffusi dal cinema americano, dalla televisione e dalla pubblicità e, poi, la loro conseguente omogeneizzazione e diffusione in tutto il mondo.
Il simbolo per eccellenza del fenomeno della globalizzazione è Internet la “rete delle reti” che unisce computer e comunicazione a distanza, informatica e telematica. Essa ha il merito di aver collegato telefono, televisione e computer in un unico sistema. Con internet il concetto di luogo perde significato.
I PROBLEMI CREATI DAL TROPPO BENESSERE
Gli anni Novanta si sono caratterizzati anche per altri aspetti. Lo sviluppo basato sulla rivoluzione tecnologica in campo informatico e telematico è apparso incapace di creare nuovi posti di lavoro.
La crescita economica ha prevalentemente interessato le piccole e medie imprese e i posti di lavoro precari, mentre la grande industria ha continuato a distinguersi per un preoccupante calo dell’occupazione.
Sul piano sociale hanno perso terreno le istituzioni tradizionalmente importanti in passato, come la famiglia, la scuola e la fabbrica. In compenso si è andata affermando una società di tipo individualistico che ritrova la propria identità in una rete di possibili rapporti fondati sul gusto e sugli stili di consumo, sull’origine o sulla generazione a cui appartiene.
Nello stesso tempo il calo di natalità, si è ulteriormente accentuato fino a raggiungere, in alcuni paesi, la cosiddetta “crescita zero”.
Conseguenza diretta del calo demografico nei paesi più ricchi è stato il progressivo invecchiamento della popolazione che ha determinato la crisi del sistema pensionistico.
D’altra parte, nei paesi più poveri del pianeta, in Africa, in Asia, nell’America Latina, la popolazione ha continuato a crescere perché la limitazione delle nascite è stata ostacolata dalle consuetudini locali e dall’ opposizione religiosa.
qst e' del materiale ke ho cercato scrivendo la parola consumismo,prendi i punti piu importanti scrivi le tue considerazioni ed e' fatta....