Due parole sulla mia città.
Grazie alla politica economica avviata da Carlo VI e continuata da sua figlia Maria Teresa Trieste ebbe nel XVIII secolo un forte sviluppo sociale ed economico.
Dopo la vittoria definitiva contro i Turchi e dopo la guerra di secessione spagnola, gli Asburgo avevano esteso il loro dominio territoriale e l'Austria era divenuta una grande potenza.
L'imperatore austriaco Carlo VI comprese che il futuro del suo regno era nell'economia commerciale e che era indispensabile un collegamento marittimo.
Per attuare il suo piano concesse la libertà di navigazione nel mare Adriatico ed il 18.3.1719 con un editto proclamò Trieste porto franco.
Le franchigie doganali come anche le molte agevolazioni e il potenziale Hinterland, attirarono commercianti, imprenditori ed avventurieri che arrivarono a Trieste da tutte le parti del mondo.
La politica economica di Carlo VI fu continuata da Maria Teresa, che con la sua politica di razionalizzazione incrementò lo sviluppo del porto e della città.
Fu così creata una nuova città moderna che si estendeva ampiamente oltre le mura. Questa era anche una città cosmopolita che raccoglieva gente da tutto il mondo e si apriva alla nuova Europa più della Lombardia e della Toscana.
Nel 1780 Maria Teresa morì e il suo successore fu Giuseppe II, che perseguendo una centralizzazione politica, impedì un ulteriore sviluppo della città.
Nel 1790 salì al trono suo fratello Leopoldo II che riprese la precedente politica di Maria Teresa. Improvvisamente egli morì nel 1792.
Alla fine del XVIII secolo Trieste fu occupata tre volte dai francesi e questo influenzò negativamente il commercio internazionale, sebbene le attività della città non si spensero totalmente.
TRIESTE nel XIX SECOLO
All'inizio del XIX secolo Trieste fu occupata due volte dai Francesi. Sebbene in quegli anni diminuì il traffico commerciale, la città continuò a sostenere nuovi progetti edilizi: edifici neoclassici furono realizzati proprio all'inizio del XIX secolo (per esempio Palazzo Carciotti e il Teatro).
Dopo la sconfitta di Napoleone l'Austria assunse di nuovo nel 1813 il governo. Trieste, dopo la ricostituzione del porto franco, divenne ancora una volta una oasi felice, nella quale il commercio ebbe un nuovo slancio.
Nella prima metà del secolo vennero fondati istituti bancari e di credito, società assicurative, imprese commerciali e marittime. Più tardi ci si preoccupò anche per un miglioramento dei collegamenti con l'Hinterland, e fu costruita la ferrovia meridionale Trieste – Vienna. L'apertura del canale di Suez contribuì ad una ulteriore crescita economica della città, perché con ciò le Indie ed il lontano Oriente divennero più vicini.
La città visse anche un'ulteriore sviluppo urbanistico
Oltre ad uno slancio economico ed urbanistico si ebbe a Trieste anche una rinascita culturale e politica. Gli ideali di libertà e di unione nazionale trovarono anche qui i loro seguaci e molti triestini protestarono contro la politica austriaca di stabilizzazione, contro le limitazioni della libertà politica e contro la burocrazia viennese, che influenzava tutti i campi della vita sociale, mentre cultura e economia fiorivano bene.