Ritmo serrato,informazione bombardata e via discorrendo.....
Sostituisce il fiume di parole del "buon venditore" di una volta.
"Non dare il tempo di pensare..."
Tutto questo non può portare nella sua superficialità che all'obsolescenza immediata e al rifiuto.
Ti farò un esempio personale che può fare intuire qualcosa su come l'eccesso di offerta possa portare al "rifiuto" sia pure con sfumature diverse.
Negli anni 70 avevo finalmente scoperto a Milano da Ricordi due o tre dischi di musica medievale,ne ero innamorato.
Poi un giorno andai a Parigi e in un negozio sui Champs Elysées ne trovai due interi scaffali.
Bene,nel timore di non poter scegliere il meglio,non ne comprai neppure uno....
Da quel giorno (da pubblicitario qual ero io stesso) cominciai a dubitare della bontà di un eccesso di offerta se non corredata dalla possibilità di farsi un'idea concreta della qualità dell'offerta.
(per l'esempio fatto,allora i dischi bisognava comprarli praticamente a scatola chiusa...)
Ma per tornare al senso della tua domanda,sono convinto che crisi come quella che abbiamo davanti riportino finalmente le persone ad una "riflessione" sull'accettazione passiva di certi "messaggi"