Domanda:
chi ha peccato lui o i genitori?
Nario
2014-06-09 13:55:50 UTC
Giovanni 9,1-7

Guarigione del cieco nato
1 Mentre passava, vide un uomo che era cieco fin dalla nascita. 2 E i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». 3 Gesù rispose: «Né lui né i suoi genitori hanno peccato, ma ciò è accaduto, affinché siano manifestate in lui le opere di Dio.

LEGGENDO QUESTO BRANO DEL VANGELO SEMBRA CHE SIA POSSIBILE LA REINCARNAZIONE. ALLORA DOBBIAMO CREDERE ALLA REINCARNAZIONE O ALLA RESURREZIONE?
Nove risposte:
Universitaria
2014-06-09 14:58:36 UTC
Sembra ma non è detto. E comunque, la reincarnazione non esclude la resurrezione, che rimane sempre e comunque il fine ultimo del Cristianesimo, in accordo con quanto Cristo ha insegnato e rivelato.
S.P.
2014-06-10 04:08:35 UTC
< Dio crea una persona malata per poi guarirla, ...affinché siano manifestate le opere di Dio >. A questa spiegazione cattolico-farisea, diremmo oggi.. che fa ridere i "polli".....Se questa è la considerazione che ha la religione organizzata nei riguardi di un Dio "dispettoso".....allora...



Il significato che le da Gesù invece, è completamente diverso e si allaccia al vero significato del < Karma >. Non possiamo dire che è lui (di ora, di questa esistenza) che abbia peccato, ne che sono stati i suoi genitori,(ma ciò è accaduto; cioè l' azione "cattiva" = karma negativo si è verificato.) il karma può emergere dal passato dopo molte esistenze. Gesù più volte ha spiegato ai suoi apostoli il concetto del karma: Basta ricordare alcuni versi del " Discorso della Montagna " : < Col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati >. E poi prosegue fino a recitare la Regola d’oro : < Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro : questa infatti è la legge ed i Profeti >.

Noi saremo davvero trattati così come abbiamo trattato gli altri; noi torniamo in vita per sperimentare l’essere sia nel modo del dare che su quello del ricevere.



La parola Karma in sànscrito indica “azione”. Ogni azione umana positiva o negativa, una volta compiuta, non svanisce con il passare del tempo. Ogni atto rimane nella vita come forza potenziale o energia, influenzando il corso dell’esistenza da quel momento in poi.

Le azioni (karma) possono essere positive e negative; le buone azioni (karma positivo) danno origine ad effetti felici e positivi, e le azioni negative (karma negativo) danno origine ad effetti infelici e negativi. In pratica, l’esistenza attuale di un individuo, può essere stata determinata da tutto ciò che di positivo o di negativo ha commesso nelle sue incarnazioni precedenti. E così come il presente diviene il prodotto di ciò che si è stati, il futuro diverrà la risultante del passato e del presente.

Le leggi del Karma sono inevitabili e infallibili; sicché quando uno fa del male ad altri (cose o esseri senzienti) fa direttamente del male a se stesso, e ogni volta che uno aiuta se stesso, aiuta direttamente altre anime. Quando aiutiamo altri esseri senzienti, aiutiamo noi stessi direttamente, qui ed ora, e dal momento che ci siamo aiutati qui ed ora ci siamo “serviti” un futuro preferenziale.



Nella sua opera : < I PRINCI'PI > , scrive il grande Teologo cristiano Origene (183 - 254): Dio non creò "secondo alcun favoritismo" ma "diede alle anime un corpo secondo i peccati di ognuno". Un riferimento inequivocabile al Karma di ognuno e al fatto ovvio che la Giustizia Divina dà a ciascuno quello che merita, senza affidarsi al caso o ad assurdi favoritismi. "Se l'anima non ha avuto una pre-esistenza", domanda Origene, "perché alcuni sono ciechi dalla nascita, non avendo peccato, mentre altri nascono senza alcun difetto?". Egli risponde alla sua stessa domanda: "È chiaro che alcuni peccati esistevano (cioè erano stati commessi) prima che l'anima entrasse in un corpo e, come risultato di tali peccati, ogni anima riceve una ricompensa in proporzione a ciò che merita". Le parole di Origene sono di una chiarezza solare sia alla luce di quello che dicevano gli apostoli nel Vangelo, sia della logica più basilare. Origene scrive anche: - "Ogni anima...viene in questo mondo rafforzata dalle vittorie o indebolita dalle sconfitte della sua vita passata." Il riferimento alla reincarnazione è più che evidente ed innegabile per chiunque sia in buona fede e valuti con un minimo di elementare buon senso.



Namasté



Pietro
stix
2014-06-10 02:53:14 UTC
le opere di dio sono come il cieco nei versetti successivi acquisisce una maturità e libertà che lo conduce fino quasi a prendere in giro i farisei perchè si sente figlio di dio, libero, adulto.

peraltro gesù smentisce che i difetti fisici siano imputabili al peccato (crednza diffusa ai empi)

che caspita c'entra la reincarnazione o la resurrezione?

s
Shaqedh
2014-06-09 14:10:09 UTC
Ma che c'è scritto poi...? Non c'è mica scritto che lo guarisce? In quel senso che intendeva: "...affinché siano manifestate in lui le opere di Dio."



Non puoi leggere le scritture ed adattarle alle tue convinzioni, ma è il contrario!
Pigreco
2014-06-10 03:16:33 UTC
Immagino che tu deduca che qui sia affermata la reincarnazione perché i discepoli dicono "chi ha peccato, LUI o i suoi genitori, perché sia nato cieco"; quindi, se ha peccato lui, non può che averlo fatto prima di essere nato cieco. Lo dico per chi si chiede cosa c'entri la reincarnazione.

Però questo brano non ci dice di credere alla reincarnazione, dimostra solo una cosa: che gli ebrei ci credevano. Non è infatti Gesù che dice questo (tra l'altro dice che il fatto di essere nato cieco non c'entra con i peccati di nessuno, il fatto che i mali siano punizione per i nostri peccati è una credenza, quasi una superstizione, antiquata, anche se qualche ignorante troglodita ancora ci crede) sono i discepoli a dirlo. E infatti gli ebrei ritengono possibile la reincarnazione, per quel che ne so. Quello in cui noi crediamo (ovviamente chi ci crede), del Vangelo, è la parola di Gesù, non quello che dicono gli altri; insomma, non crediamo nelle parole di Caifa, per esempio, o di Erode, e nemmeno in quelle dei discepoli, quando chiedono a Gesù cose che non sanno. Gesù non parla mai di reincarnazione, parla di resurrezione. Il cristianesimo non crede nella reincarnazione, crede che ognuno di noi sia unico e irripetibile.

Comunque, ognuno può credere naturalmente quel che vuole, ma secondo logica quel brano non ci insegna che c'è la reincarnazione, ci dimostra soltanto che gli ebrei ci credevano.
?
2014-06-10 02:23:11 UTC
In quel brano la Sacra Scrittura ci fa comprendere che talvolta Dio crea una persona malata e/o con problemi, per poi guarirla, affinchè siano manifestate in lui le opere di Dio e dunque sia data a Dio la gloria!
?
2014-06-09 23:12:53 UTC
se non fosse cosi gli apostoli non avrebbero detto: chi ha peccato,, LUI o i suoi genitori,,,



loro sapevano della reincarnazione,,,,,,,non erano mica stupidi ,,gesu glielo aveva detto....esiste la reincarnazione ;)
Nesax ⊕
2014-06-09 15:52:44 UTC
"Le opere di Dio".. Un errore della natura che, nostro malgrado, a volte sbaglia. Quale essere onnipotente permetterebbe ciò? Ah già, ma noi non possiamo capire Dio (?).
jonioblu1
2014-06-09 23:55:44 UTC
Non si tratta di reincarnazione ... il vangelo dice che in alcuni casi i figli pagano le colpe dei loro padri. E' come il debito pubblico ... sulla testa della nostra generazione grava un debito lasciato da chi ci ha preceduto.


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